Domenica 18 marzo 2018
“Escursione a Monte Castello con itinerario
sentiero Torri Longobarde”
Da cava de’ Tirreni

foto di Agostino De Maio tratta dal sito
www.fotoeweb.it
Itinerario: Via Caifasso - Via S. Giovanni
Bosco - Chiesa S. Pietro - Chiesa S. Maria del
Quadruvale - Fraz. Annunziata (Piccola
Lourdes) - Fraz. La Serra - Sentiero Torri
Longobarde - Monte Castello e ritorno
lunghezza:
5 km. A/R
segnaletica:
cittadina
dislivello: 320m
difficoltà:
media (per le salite - molti tratti)
durata:
4 ore A/R escluse soste
motivi di interesse:
storico, religioso, naturalistico, panoramico,
paesaggistico
approvvigionamento. idrico:
fontana sulla frazione La Serra
mezzi di trasporto:
auto proprie o treno
Nota: i partecipanti non automuniti sono
invitati a procurarsi anticipatamente il
passaggio in auto con quelli automuniti.
Gli automuniti sono calorosamente invitati a
comunicare eventuali disponibilità di posti
auto per i partecipanti non automuniti.
pranzo:
a sacco
direttore di escursione:
Daniele Paolillo
Contributo: facoltativo
N.B:
L’attività proposta è riservata ai soci GEN i
quali sono invitati a portare con se la
tessera non scaduta, eccezionalmente per i
simpatizzanti non ancora associati è possibile
partecipare portando
possibilmente già compilata la scheda raccolta
dati in allegato.
Cose da portare:
scarpe da trekking, bastoncini,
copricapo e parapioggia occorrenti nella
scongiurata ipotesi di rovesci meteo.
Descrizione e note:
Castello San Adiutore
Dalla Serra si raggiunge il
Castello roccaforte costruita nell'VIII sec.
Esso è detto di
S. Adiutore
perchè su questo colle si vuole vi
fosse la cella in cui si ritirò il Vescovo
Santo, nel V sec, anche se alcuni storici
sostengono che esso venne costruito in epoca
antecedente per la sua funzione di
fortificazione delle strade che attraversavano
la vallata e a protezione delle genti .
La data della costruzione del Castello è
incerta: alcuni studiosi la datano intorno al
787; altri invece intorno al IX -X sec.
Infatti alcuni riferimenti storici affermano
che esso fu voluto dai longobardi e
precisamente da Arechi II, principe di
Benevento, che lo fece edificare nel 773 per
fortificare il suo Ducato contro un attacco
eventuale da parte di Carlo Magno, che aveva
giurato di eliminare i longobardi dall'Italia
e pertanto Arechi stabilì di trasferirsi a
Salerno costruendo, oltre il Castello sopra
Salerno, altri quattro castelli come avamposti
contro attacchi dall'entroterra. Essendo molto
religioso intitolò i castelli a Santi ( S.
Severino quello ad Oriente, S. Giorgio quello
piu' a sinistra, S. Adiutore a Cava e a
Nocera che fu denominato
apud montem ). Altri riferimenti
vogliono che il Castello fosse costruito piu'
tardi ,nel IX secolo a difesa dei Saraceni,
che erano sbarcati a Cetara e sulle coste
opposte del Golfo di Salerno. E' certo
comunque che il castello fu donato dal duca
Ruggiero al figlio Roberto, figlio del
normanno Algerico, verso al fine del XI sec.
Il castello fu descritto come fortezza su "cima
di un monte di figura conica ed ha al suo
piede da ponente la strada regia, che
interseca il Borgo degli Scacciaventi; essa è
piantata in forma di chiuso castello, avendo
al suo centro una cappella e al lato
meridionale serba appena i residui di una
torre di osservazione, con quelli di poche
mura di chiusura e dalla parte orientale ha
ancora due grandi bastioni ancor diroccati in
parte , con alcune mura rovinate, caserme e
cortine".
Nel 1110 fu acquistato dal Monastero della
S.S. Trinità per 1.010 schifati: era abitata
da un monaco e da un laico che comandava le
guarnigioni che vivevano sul castello.Il
monastero poi perse il possesso del castello
di
S. Adiutore
nel 1291 quando fu distrutto da Roberto conte
di Arras, vicario di re Carlo II d'Angiò.
Ricostruito nel 1380 ( per questo venne
imposta ai cavesi una gabella ), il castello
divenne una postazione militare sino al 1943,
quando fu occupato dai tedeschi i quali per la
posizione, vi piazzarono batterie di cannoni
che tennero sotto tiro per circa 20 giorni la
strada tra Vietri e Cava, ritardando
l'avanzata delle truppe alleate sbarcati a
Salerno. quando iniziò la decadenza della
struttura, a seguito dei bombardamenti
tedeschi durante il II conflitto mondiale. Nel
1970 l'Amministrazione comunale restaurò il
sito e a ricordo di ciò fu posta una
lapide.
La fortezza fu danneggiata nel settembre 1943
e fu restaurata completamente nel 1970.
Non mancano le leggende: da qualche parte
dovrebbe esistere un passaggio sotterraneo e
segreto tra il Castello di Cava e quello di
Salerno; nella cisterna del Castello è morta
una vecchia strega che riappare ogni tanto;
nel Castello o lungo i fianchi dovrebbe essere
nascosto un tesoro.
Torri Longobarde
Sono 32 le torri longobarde o i loro resti sul
territorio. Partendo dei confini con il Comune
di Nocera Superiore se ne incontrano due:la
prima sulla collina Citola, l’altra al bivio
di Camerelle sul lato nord della collina. Si
va poi verso Ponticello di S. Lucia, sul Toppo
a S.Anna, fino a S.Maria a Toro nella frazione
Annunziata. La caccia ai colombi sul
territorio di Cava ha origini remote. Secondo
lo storico Carraturo furono i Longobardi a
portare nella città la loro passione per un
gioco particolare, quello della caccia ai
colombi, introducendolo intorno al 900 d.C.,
anche se a fianco di questa ipotesi si afferma
che esso fosse già praticato da tempo e che
una volta in zona i longobardi lo conobbero e
lo cominciarono a praticare.
Il gioco veniva praticato nel mese di ottobre
sulle colline circostanti la vallata
metelliana. Per esso ci si serviva di numerose
torri che partivano dai confini con il Comune
di Nocera Superiore presso la collina Citola,
via via continuando sino a Croce e
S.Liberatore. Le torri presenti sul territorio
sono ben trentadue: su queste venivano tese le
reti, ognuna delle quali, a seconda dello
scopo, prendeva un nome. Le reti erano
grandissime, raggiungendo circa dieci metri di
altezza e trenta di lunghezza.
Piccola Lourdes
Visiteremo la Piccola Lourdes una riproduzione
esatta del luogo di culto + famoso che si
trova in Francia. Anche qui meta ogni 11 del
mese di pellegrinaggi.
Museo e chiesa di S. Pietro
Il complesso monumentale di "San Pietro ad
Sepim" sorge nel contesto urbano del centro
della frazione San Pietro (in Cava de'
Tirreni), costituendone l'isolato maggiormente
emergente e architettonicamente più rilevante.
Il complesso è composto dalla chiesa, la
sacrestia, il campanile, il museo
parrocchiale, la casa canonica, il palazzo
Cafaro Genovesi (Opera Pia) e altri edifici
pertinenziali. L'edificio sacro, che è tra i
più pregevoli della città, è a pianta
longitudinale, a croce latina, tre navate,
ampio transetto, tre absidi. In esso
prevalgono gli stili tardo barocco e rococò,
sovrapposti all'originario impianto
rinascimentale (tuttora comunque
riconoscibile). L'interno si caratterizza per
le ampie dimensioni degli spazi e per la
regolarità simmetrica della loro composizione.
Le navate sono suddivise da una serie di
pilasti e archi a tutto sesto, con lesene
composite sul fronte della navata principale.
Su di esse corre un elaborato cornicione, a
varie fasce ed aggetti, e si erge la muratura
del secondo ordine della navata centrale,
caratterizzata da una scansione di paraste e
finestre oblunghe mistilinee, riccamente
adornate. In controfacciata corre la balaustra
lignea della cantoria, ad andamento curvilineo
concavo-convesso, alloggiata al di sopra di un
piccolo atrio ligneo; all'altro estremo della
navata, l'arco trionfale immette nel
transetto. Le navate laterali, scandite in
quattro campate e affiancate da altrettante
cappelle laterali alquanto profonde,
presentano la maggior dovizie di partiti
decorativi. Ma l'intera chiesa è arricchita di
un elegante e raffinato programma decorativo,
di notevoli opere d'arte di varie epoche e di
monumenti di personaggi illustri e della
facoltosa nobiltà locale. Di grande interesse
sono il soffitto ligneo decorato della navata
centrale, la cupola che sormonta il sacello
absidale di fondo e il monumentale altare
maggiore. La semplice ma ampia facciata, che
prospetta direttamente sulla pubblica strada,
è tripartita e reca un portale per ciascuna
navata; tra essi emerge il pregevolissimo
portale centrale di gusto rococò.
Chiesa S. Maria del Quadruviale
La chiesa chiamata cosi perche’ situata
all’incrocio (al quadrivio) tra la via
Maggiore che da Salerno conduceva a Napoli, la
struttura è gestita da una congrega.
Nella cappella si erge un prezioso altare
ligneo a sfoglia d’oro del 1700 con una tela
con l’Immacolata Concezione tra due Santi.
Il bellissimo campanile a sei ordini in pietra
d’intaglio rivestito di ambrogette ceramiche.
Importanti sono pure le ceramiche del cupolino
e della cappella superiore delle fabbriche
vietresi dei Tajani ed il loggiato su tre
arcate, a cui si accede da una scalinata in
pietra vesuviana.
Appuntamento:
uscita autostradale di Cava de’ Tirreni ore
8.45 (puntuali per partecipare alla visita del
Museo ore 10)
Treno ferrovie dello stato
(concordare in
anticipo la disponibilità di posto auto):
Da Napoli Campi Flegrei ore 7.12 a Cava de’
Tirreni ore 8.45
Dare
sempre un cenno di adesione, prenotandovi
possibilmente entro il giorno precedente
l'escursione!
Luogo degli appuntamenti, ora e itinerari
potrebbero subire variazioni anche all'ultimo
momento.
Contattare:
Daniele Paolillo
347 2525601
....................
Sono aperte le iscrizioni per l'anno
2018
al
GEN - Gruppo Escursionisti Naturalisti.
L'iscrizione al GEN comporta automaticamente
l'iscrizione a
Legambiente
di cui l'associazione rappresenta il circolo
locale
e da
diritto a ricevere materiale didattico
pubblicazioni o cartine dei sentieri a scelta,
che verranno distribuiti in occasione delle
assemblee dei soci.
La tessera 2018
dà diritto inoltre a ricevere le
Eco-card
di Legambiente
E' possibile iscriversi, se si vuole, durante
l'escursione.
Per ulteriori informazioni sulle attività
della nostra associazione visita il sito:
www.fotoeweb.it/gen
oppure
iscriviti ai seguenti gruppi e pagine su
facebook:
- GEN Gruppo
Escursionisti Naturalisti gruppo quasi
ufficiale
- GEN Gruppo
Escursionisti Naturalisti; Official Page
CIAO, A PRESTO!
GEN - Gruppo Escursionisti Naturalisti
Associazione di volontariato per la natura e
lo sviluppo sostenibile
aderente alla Rete-Rifiuti-Zero "AGRO"
alla Rete dei Comitati Civici per l'acqua
pubblica ATO 3
alla Federazione Nazionale Legambiente
Volontariato