
L E
G A M B I E N T E "G.E.N."
GRUPPO ESCURSIONISTI NATURALISTI
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Sabato 29 aprile 2017
" Fiordo e Marina di Crapolla "
- da Sorrento o da S. Agata (Massalubrense) -

foto di Agostino De Maio tratte dal sito:
www.fotoeweb.it
" la Costa delle Torri "
Area
Marina Protetta "Punta Campanella"
itinerario storico-culturale ed escursione didattico-naturalistica
Percorso 1:
Sorrento 50m – circumpiso -
S. Agata (Massalubrense) 350m.- Cappella di S. Pietro - Marina di
Crapolla s.l.m. S Agata 350m.
Percorso 2:
S. Agata (Massalubrense) 350m.- Cappella di S. Pietro - Marina di
Crapolla s.l.m. S Agata 350m.
lunghezza:
Km 5 (1) - 3,5 (2) A/R
segnaletica:
in parte Cai 300 - Alta via dei Lattari, poi CAI 337 e in parte Progetto
Tolomeo
dislivello:
300+350m (1) – 350 (2).
difficoltà:
medio alta (E++)(1) – media (E)(2)
durata:
5h (1) –
3,5 h (2) a/r escluse le soste
motivi di interesse:
storico, naturalistico, panoramico, paesaggistico
approv. idrico:
a Sorrento e a S. Agata
pranzo:
a sacco
Abbigliamento: leggero, cappellino (eventuale protezione solare),
scarpe da trekking
costume e asciugamano per coloro volessero fare il bagno, parapioggia da
utilizzare nel malaugurato caso di meteo avverso.
mezzi di trasporto:
Circumvesuviana, bus
e/o auto proprie
Direttori di escursione:
Maria Grazia FASOLETTO
Alfredo CALIFANO
Salvatore SCHIANO di COLA
Descrizione:
L'itinerario di questa giornata inizia da Sorrento per i più ardimentosi
con gli immediati 300m in salita e dalla frazione S. Agata di
Massalubrense a 350m. di altezza, di dove si sviluppa tutto in discesa
per giungere al fiordo e alla spiaggia di
Crapolla
dove ci si ristora per affrontare la salita di ritorno.
Tra le varie teorie circa l'etimologia del nome citiamo quella che vuole
sia una contrazione di Acra Apollonos promontorio di Apollo.
Crapolla quindi come luogo dove probabilmente sorgeva un tempio dedicato
al dio.
La prima parte si sviluppa lungo un percorso del “Progetto Tolomeo”
quindi un tratto del sentiero CAI 300 e termina su un punto molto
panoramico con sedile in pietra "La Guardia" sotto il quale appare,
interamente coperto di verde, l'isolotto di Isca con sullo sfondo il
promontorio di Montalto che chiude a sud la baia di Ieranto.
L'isola ha ospitato nell'antichità una villa romana con cisterna e due
ninfei (grande e piccolo) ricavati all'interno di due grotte naturali,
poi è divenuta la residenza dei De Filippo.
Da qui si lascia il CAI 300 (da questo punto in poi molto più difficile
da percorrere) per prendere il CAI 337 costituito in buona parte da
scale. Il sentiero procede nella spettacolare insenatura che costituisce
il fiordo di Crapolla per giungere in prossimità di due gruppi di
costruzioni in tufo giallo. Gli edifici, conosciuti col nome di Villa
romana di Crapolla, oltre a contenere villa, terme e tempio, erano
probabilmente anche adibiti a deposito per le merci destinate a Sorrento
e alle altre ville della zona.
L'area che aveva perso importanza con la caduta dell'Impero romano
ritrova il suo splendore verso il 1100 d.C. dopo che furono realizzati
sul promontorio l'Abbazia e il Monastero di S. Pietro, di cui oggi è
sopravvissuta solo una piccola cappella.
La forte devozione al santo s'intreccia con
la vita dei pescatori e il percorso che ogni giorno facevano portando in
spalla il pescato dalla spiaggia al villaggio di Torca posto in alto
dando origine a tutta una serie di leggende, storielle, fattarielli che
rendono il luogo unico nel suo genere. Anche qui, tra l'altro come a
Punta Campanella, una campana caduta giù dall'Abbazia nel mare
suonerebbe, secondo la leggenda, a mezzogiorno di ogni 29 giugno, giorno
della festa di S. Pietro.
Di fronte, ben visibile, il Monte di Crapolla sormontato da una torre
saracena che rientrava nel sistema difensivo spagnolo, messo a punto
dopo che i Turchi nel 1558, con un'ennesima incursione, saccheggiarono
l'intera zona.

Foto di
Eliana Esposito
Tutto l'itinerario è lambito dall'Area Marina Protetta di Punta
Campanella (L.394/91) istituita nel 1997 che si estende su 40 km di
costa tra Punta del Capo di Sorrento e Punta Germano a Positano.
Il centro di Sant'Agata
sui due Golfi è ad un'altezza di 397 metri s.l.m. Il paese si trova
in Penisola Sorrentina ed è adagiato a valle di verdi colline dei monti
Lattari in posizione a dominio dei Golfi di Napoli e Salerno.
Attualmente fa parte del Comune sparso di Massa Lubrense, ma una parte
del suo territorio cade anche nel comune di Sorrento, città che in linea
d'aria dista appena 1.6 chilometri. Sia negli anni passati, sia in tempi
più recenti, S. Agata ha tentato diverse volte di darsi un'autonomia
comunale insieme al limitrofo paese di Torca con il quale è stato da
sempre legato in un rapporto di indissolubile e ferreo legame. Il nome
S. Agata deriva da una cappellina dedicata alla santa catanese che fino
a pochi decenni fa era ancora attiva nei pressi di un incrocio viario
molto importante nei tempi passati perchè di là bisognava passare per
andare a Sorrento, e siccome i viandanti usavano dire: "Vado per S.Agata"
(Vado a Sorrento passando per la cappellina di S.Agata), il nome è
rimasto ad indicare l'intero paese ma con l'aggiunta di "sui due Golfi"
a indicarne la sua bella posizione e per distinguerla da tanti altri
luoghi che hanno il medesimo nome. I circa 3000 santagatesi sono in
prevalenza impegnati in lavori attinenti al turismo, commercio ed
agricoltura. Il turismo ebbe una forte promozione a partire dalla
seconda metà dell'800 quando in paese iniziarono ad arrivare per la
villeggiatura estiva nobili e ricchi napoletani, persone di cultura ed
artisti attratti dal clima piacevole, dall'aria buona, e dal mito greco
di "terra delle sirene". Oggi il turismo è la fonte primaria della sua
economia che oltre a quanto detto può contare anche su dintorni famosi
come Sorrento, Positano, Capri etc., e paesaggi stupendi come quelli di
Torca, Termini e Nerano. A proposito delle menzionate Sirene va detto
che di recente un noto archeologo ha avanzato l'ipotesi che
l'introvabile tempio delle sirene sia situato su una delle colline di S.
Agata denominata stranamente "Deserto" benchè proprio lì sembra che fin
dal tempo dei Greci ci fosse una comunità come confermato dalle numerose
necropoli ivi scoperte. Le vicende storiche che hanno interessato il
paese a partire proprio dai greci si sono susseguite seguendo dapprima
quelle della città di Sorrento e poi con la graduale autonomia del
comune sparso di Massa Lubrense dal ducato sorrentino, a partire dal
1150 circa, S.Agata iniziò a seguire la storia di quest'ultimo. Un
soggiorno in uno dei tanti alberghi di Sant'Agata sui due Golfi può
ritemprare il corpo del turista per il gradevole clima, l'aria buona, le
belle passeggiate, i prodotti locali genuini e la rinomata gastronomia;
può anche ritemprare l'animo per la serenità che vi si respira e per i
molti luoghi religiosi. I santagatesi sembra che abbiano nel sangue il
senso dell'ospitalità, gente dal carattere cordiale ed allegro, che fa
sentire chiunque a proprio agio.
Ulteriori notizie:
Il Fiordo di Crapolla
è tra le insenature più suggestive della costa di Massa Lubrense: oltre
a essere di grande interesse naturalistico, conserva tracce visibili di
un passato ricco di storia.
Ricalcando il percorso di
un’antica mulattiera, la prima parte del sentiero si snoda tra
il verde della macchia mediterranea e
costeggia poi il rivo Larito fino al belvedere naturale “La
Guardia”, dove una panchina in pietra invita a fermarsi per ammirare
l’incantevole panorama: di fronte, i tre isolotti Li Galli,
l’isola d’Isca e Vetara; a sinistra, la costa di Praiano
e, in giornate particolarmente terse, tutto il Golfo di Salerno; a
destra, l’inconfondibile sagoma di Punta Penna.
Da questo punto si dirama
anche l’impegnativo sentiero, segnalato con fascia bianco-rossa, che
conduce alla Spiaggia di Recommone. I gradini
in pietra, quasi 700, conducono invece al Fiordo di Crapolla:
ogni 50 gradini, una piastrella in ceramica indica la numerazione
progressiva.
Prima di arrivare in fondo
all’insenatura, ci si può fermare a visitare la piccola Cappella
di San Pietro, costruita con le stesse pietre che un tempo
appartennero al Monastero dei Benedettini Neri, più comunemente noto
come Abbazia di San Pietro. Accanto alla cappella sono tutt’ora visibili
alcune colonne
e basi marmoree risalenti
all’antico edificio. La leggenda vuole che l’abbazia fosse stata
edificata sui resti di un tempio romano, costruito a sua volta sui resti
di un tempio dedicato ad Apollo, da cui deriverebbe il toponimo Crapolla.
Secondo la tradizione, San
Pietro sbarcò a Crapolla nel suo viaggio verso Roma. Il 29 giugno di
ogni anno, in occasione della festa
di San Pietro, i fedeli partono di buon mattino in pellegrinaggio da
Torca verso la Cappella di San Pietro, dove viene celebrata la Santa
Messa; i festeggiamenti continuano poi sulla spiaggia tra cibo e
divertimento.
Lo spazio antistante la
cappella offre un privilegiato punto panoramico sull’isola d’Isca. A
sinistra, invece, il Monte di Torca con la Torre
di Crapolla, facente parte del sistema difensivo delle torri di
avvistamento presenti su tutta la costa e l’interno del territorio di
Massa Lubrense.
Riprendendo il sentiero si
giunge finalmente al Fiordo di Crapolla: una
stretta e profonda spaccatura nella roccia, che si insinua tra
l’alta scogliera per una lunghezza di circa 160 metri, allargandosi
progressivamente e terminando con una spiaggetta tanto piccola quanto
bella. Nella parte occidentale dell’insenatura sono ancora visibili i
resti di una villa
romana, con parti murarie in opus
reticulatum. Prima della spiaggetta, l’antico borgo conserva i resti
di alcune cisterne romane e di costruzioni scavate nella roccia: sono i monazeni,
strutture risalenti anch’esse all’epoca romana e ancora oggi usate dai
pescatori del luogo per mettere a riparo le proprie barche e gli
attrezzi per la pesca.
La piccola spiaggia è tutta
in ciottoli e, fatta eccezione per le ore in cui il sole è più alto, per
buona parte della giornata rimane in ombra. Si consiglia, data la quasi
totale assenza di zone d’ombra lungo il sentiero, di preferire un orario
in cui il sole sia meno forte per accingersi a risalire.
Ambiente:
flora:
gariga e macchia mediterranea. Rimboschimento con pino d'aleppo (Pinus
halepensis)
fauna:
l'area come tutta la costa della penisola sorrentino/amalfitana
rappresenta un importante sito di nidificazione del falco pellegrino
(Falco peregrinus).
Appuntamento: ore 9,10 stazione
Circum di Sorrento: Percorso: si
procede per il “Circumpiso”, oppure Bus SITA da Sorrento partenza ore
9,30 per scendere al Bivio di Sant’Agata e poi proseguire in Piazza
Sant’Agata.
Dare sempre un cenno di adesione, prenotandovi possibilmente entro il
giorno precedente l'escursione!
Luogo degli appuntamenti, ora e itinerari potrebbero subire variazioni
anche all'ultimo momento.
N.B: i direttori di escursione si riservano di rifiutare la
partecipazione a coloro che ritenessero non equipaggiati adeguatamente!
Contributo: facoltativo
N.B:
L’attività proposta è riservata ai soci GEN i quali sono invitati a
portare con se la tessera non scaduta, eccezionalmente per i
simpatizzanti non ancora associati è possibile partecipare portando
possibilmente già compilata la scheda raccolta dati in allegato.
Dare sempre un cenno di adesione, prenotandovi possibilmente entro il
giorno precedente l'escursione!
Luogo
degli appuntamenti, ora e itinerari potrebbero subire variazioni anche
all'ultimo momento.
Contattare:
Alfredo CALIFANO
347.6351683
Salvatore SCHIANO di COLA 339.1565780
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