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Putignano è un comune di circa 28.000 abitanti
della provincia di Bari. Dista circa km 40 dal capoluogo di
provincia. Putignano è famosa per il suo Carnevale, per le
aziende manifatturiere e per le grotte carsiche.
Putignano sorge nella zona collinare della Bassa Murgia, ad
un'altezza di 375 m s.l.m. ed a 18 km dallo stesso; si estende
su una superficie di circa 99 km².
Le principali chiese di Putignano sono: Chiesa di San Pietro
Apostolo, Chiesa di San Filippo, Chiesa di Santa Maria La Greca,
Chiesetta di Santa Maria di Costantinopoli, Convento delle
Carmelitane, Chiesa di San Lorenzo, Cappella del Purgatorio,
Chiesa del Carmine, Chiesetta della Maddalena, Chiesa di San
Domenico, Grotta di San Michele in Monte Laureto, Chiesa di
Santo Stefano Piccolo, Chiesa rupestre della Madonna delle
Grazie, Chiesa dei SS. Cosma e Damiano, Cappella di San Biagio,
Monastero e Chiesa di Santa Chiara.
Le frazioni di Putignano sono: Bacano, Chiancarosa, Gorgo di
Mola, Marchione, Parco Grande, San Michele, San Michele in Monte
Laureto, San Pietro Piturno. Mentre i comuni contigui a
Putignano sono:
Alberobello, Castellana Grotte, Conversano, Gioia del Colle,
Noci, Turi, Sammichele di Bari. Per quanto riguarda la
ricettività, gli
hotel di Putignano sono principalmente dei B&b.
Il Santo patrono di Putignano è Santo Stefano.
Per chi visita Putignano si consiglia di visitare
anche i Trulli di Alberobello che non sono lontani (circa 1 ora
in auto). Vedi le
foto di Alberobello. Il
Carnevale di Putignano.
La tradizione fa risalire l'origine del Carnevale di Putignano
al 1394, rendendolo uno dei carnevali più antichi d'Europa. In
quell'anno, i Cavalieri di Malta, che detenevano il governo del
territorio, decidevano di trasferire le reliquie di Santo
Stefano Martire dal Castello di Monopoli nell'entroterra, come
tentativo di metterle al riparo dagli attacchi dei Saraceni.
Putignano veniva scelta come meta per il trasferimento:
all'arrivo delle reliquie i contadini, in quel momento impegnati
nell'innesto della vite (ancor oggi, una delle attività agricole
tipiche del territorio), lasciavano i campi e con faccia
imbrattata di farina, recitavano in vernacolo scherzi, versi e
satire. Secondo gli storici nascevano in quel momento le
Propaggini, ancora oggi cuore della tradizione carnevalesca
putignanese.
È solo con l'epoca fascista che il carnevale contadino si
trasformerà in un più raffinato carnevale borghese e cittadino:
nascerà così la parata, caro modello comunicativo della cultura
fascista, di carri allegorici. A far da base per questa
trasformazione della tradizione, la maestranza artigianale del
paese che trasferirà le sue competenze di falegnameria nel
ludico spasso carnascialesco. Si narra che il primo carro fosse
stato realizzato utilizzando come "anima" una rete di un
pollaio.
Il carnevale di Putignano è uno dei più lunghi per durata.
Comincia infatti il 26 dicembre con la cerimonia dello scambio
del cero, cerimonia in cui la gente dona un cero alla chiesa,
per chiedere perdono dei peccati che si commetteranno durante il
Carnevale, per continuare la sera con le Propaggini. La festa
delle Propaggini consiste nella recita di versetti in rima nel
dialetto putignanese che prendono in giro i potenti del paese e
vertono sugli argomenti più sentiti dell'anno trascorso.
L'esposizione viene cantata da gruppi con abiti da contadino ed
arnesi da lavoro in ricordo dell' evento storico.
Poi, a partire dal 17 gennaio, giorno di Sant'Antonio Abate,
comincia un susseguirsi di giovedì in cui si ironizza su
determinati strati sociali: in ordine, il giovedì dei
monsignori, dei preti, delle monache, dei vedovi, degli scapoli,
delle donne sposate e dei cornuti.
Il carnevale si conclude il martedì grasso, con una sfilata
serale e il funerale del carnevale, rappresentato come un
maiale.
Sito ufficiale del Carnevale di Putignano:
www.carnevalediputignano.it |
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