lunghezza:
Km 6,5
segnaletica:
qualche pannello del Cammino
dell'Alleanza della F.I.E.
dislivello: 685 m. in
discesa
difficoltà: media
(E)
durata:
3 ore escluse le soste
motivi di interesse:
storico-culturale,
naturalistico, panoramico, paesaggistico
approv. idrico:
Punta S.Lazzaro, Amalfi
pranzo: a sacco
abbigliamento:
leggero. Consigliati copricapo e crema da sole,
costume e asciuga per chi fà il bagno
mezzi di trasporto:
auto proprie e autobus di
linea
direttori di escursione:
Annamaria Sicignano
Descrizione:
Percorso suggestivo
quello di questa domenica, ricco di emergenze
storiche e naturalistiche. Si percorre uno dei
tratti piu' belli della costiera amalfitana
attraverso gli antichi sentieri, scalinatelle e
camminamenti che ancora oggi collegano i comuni di
Agerola, Conca dei Marini e Amalfi. Si parte da
Punta S.Lazzaro, belvedere di Agerola a strapiombo
sulla Costa D'Amalfi, percorrendo in ripida
discesa le scalinatelle che la collegano a Tovere,
frazione di Conca dei Marini. Qui si prende la Via
Maestra dei Villaggi che collegava, prima della
costruzione della rotabile, Amalfi con i suoi
villaggi di ponente: Vettica Minore, Lone, Pastena
e Pogerola. I villaggi, sorti nel X e XI secolo
all'esterno delle mura di Amalfi, era luoghi
abbastanza sicuri in quanto ubicati in aree
accidentate. La discesa da qui ad Amalfi è piu'
lieve. Si toccano in successione i villaggi
suddetti ad eccezione di Pogerola, si passa sotto
l'arco del campanile della bella chiesetta di
Madonna del Pino, si tocca il Vallone il Cieco, si
percorre la passeggiata Longfellow passando sotto
l'albergo dei Cappuccini, giungendo attraverso il
rione Vagliendola a Piazza dei Dogi.
Lungo i percorso, oltre agli incredibili panorami
naturali della costa, si possono ammirare gli
interventi operati con fatica dall'uomo sul
territorio attraverso i secoli. I terrazzamenti
sono stati realizzati trasportando quì la terra
fertile del Nilo dal lontano Egitto ai tempi della
repubblica marinara. Le limonaie che ricoprono
anche i territori piu' accidentati hanno dato vita
al famoso sfusato amalfitano. Le lamie,
costruzioni di campagna a cupola che ricordano le
forme architettoniche orientali, si sono rivelate
molto utili, oltre che belle, in un territorio
troppo baciato dal sole e da penuria d'acqua.