Itinerario: Funivia del Faito 1102m.
- M.Faito 1131m. - Vene Falconea e Porta
di Faito 1205m. - Ostello S.Michele
1233m. -
Fosse della neve e Faggi
secolari 1276m. -
Grotta di S.Catello e S.Antonino
- Sorgente Acqua Santa -
Funivia del Faito 1102m.
lunghezza:
Km 6,5 A/R
segnaletica:
in parte
Cai n°336 (sentiero della cresta del
Faito) e Cai n°350
dislivello: 250m. A/R
difficoltà:
media (E)
durata: 4
h intero percorso escluse le soste
motivi di
interesse:
geologico,
storico-religioso, culturale,
naturalistico, panoramico, paesaggistico
approv.
idrico:
bar
piazzale dei capi e piazzale Funivia, al
santuario
mezzi di trasporto:
autobus di
linea o auto proprie
pranzo:
a
sacco
cose da portare:
scarpe con
fondo scolpito in gomma possibilmente a
collo alto, copricapo, crema da sole,
macchina fotografica, binocolo.
direttori di escursione: Giuseppe
Celentano
Contributo: facoltativo
N.B:
L’attività proposta è riservata ai soci
GEN i quali sono invitati a portare con
se la tessera non scaduta, eccezionalmente
per i simpatizzanti non ancora associati
è possibile partecipare portando
possibilmente già compilata la scheda
raccolta dati in allegato.
Descrizione:
l'itinerario di questa domenica si
sviluppa attraverso ambienti naturali
molto diversi tra loro, dando un'idea
dell'incredibile scrigno di tesori
rappresentato dal parco regionale dei
M.Lattari.
La catena montuosa che rappresenta
l'ossatura della penisola sorrentina e
che si affaccia a picco sulla costiera
amalfitana e l'isola di Capri, riesce a
stupire grandemente perché in spazi
molto ristretti dà la possibilità
all'escursionista di essere uno
spettatore privilegiato di scenari
naturali che a volte appaiono quasi in
contrasto tra loro.
Nella
prima parte del percorso dal piazzale
della funivia, attraverso il sentiero
della cresta del Faito, si raggiunge
l'Ostello S.Michele attraversando
ambienti diversi: ai boschi dominati
dall'alta faggeta si alternano tratti
piu' esposti scavati nella viva roccia
calcarea, dove sono presenti gli arbusti
tipici della flora mediterranea.
Nella seconda parte il percorso si
sviluppa all'interno di uno dei tratti
piu' belli della faggeta del Faito con
una presenza notevole di faggi secolari.
Qui si
incontrano anche le "fosse della neve"
utilizzate per conservare il ghiaccio
(da trasportare poi in pianura) quando
ancora l'elettricità non consentiva di
poterlo produrre artificialmente.
In breve si svalica per prendere la
deviazione per la grotta di S.Catello e
S.Antonino in ambiente di nuovo
mediterraneo. Il tratto finale per
raggiungere la grotta è alquanto
esposto, per cui chi vuole può evitare
di farlo.
Nell'ultima parte si tocca la zona più
umida di tutto il percorso con la
splendida sorgente Acqua Santa che
sgorga dalla viva roccia, là dove si
riscontra la presenza della Pinguicola
hirtiflora, volgarmente Erba unta
amalfitana (piccola pianta carnivora).