Sabato 24 marzo 2018
"IL MONTE GAURO”
la vetta dei Campi Flegrei
PH G MANTOVA
Parco regionale dei Campi Flegrei
Percorso a circuito:
porta di Campiglione – Corvara - Cisterne
Romane- Monte Sant’Angelo alla Corvara- Monte
Barbaro- chiesa del S.S. Salvatore- discesa
strada Corney Park – porta di Campiglione.
Lunghezza:
5,6 km
Segnaletica:
assente, sentiero abbastanza evidente
Altezza: 367 m
Difficoltà: E+
-ultimo tratto in ripida discesa-
Durata:
4/5 ore comprese le soste
Motivi d’interesse:
storico, geologico, naturalistico, panoramico,
paesaggistico.
Approv. idrico:
presso il Bar -la Sosta-
Abbigliamento :SCARPONCINI
DA TREKKING E BASTONCINI OBBLIGATORI PER
TRATTI IN FORTE PENDENZA
Colazione: a
sacco
Mezzi di trasporto:
auto proprie
Contributo: facoltativo
N.B: L’attività
proposta è riservata ai soci GEN i quali sono
invitati a portare con se la tessera non
scaduta,
eccezionalmente per i simpatizzanti non ancora
associati è possibile partecipare
portando possibilmente già compilata la scheda
raccolta dati in allegato.
Direttore di escursione:
Giovanni Mantova (3687493410)
Dare sempre un
cenno di adesione, prenotandovi possibilmente
entro il giorno precedente l’escursione!
Luogo degli
appuntamenti, ora e itinerari potrebbero
subire variazioni anche all'ultimo momento.
Appuntamenti:
uscita tangenziale di Pozzuoli via Campana ore
8,30 all’uscita a destra a pochi metri presso
Bar LA SOSTA.
IL DIRETTORE
D’ESCURSIONE HA LA FACOLTA’ DI ESCLUDERE
DALL’ESCURSIONE COLORO CHE NON HANNO SCARPE
ADATTE E CHE NON RISPETTANO IL REGOLAMENTO.
Descrizione:
Il cratere del Gauro è il più alto rilievo dei
Campi Flegrei e il periplo del crinale del
cratere consente una visione a 360°
dell'intero territorio circostante. La
presenza di ruderi di antichi edifici di epoca
romana (cisterne per la raccolta dell'acqua) e
chiese medioevali rendono particolarmente
interessante l'escursione che potrà spaziare
tra il naturalistico e lo
storico/archeologico.
Il Monte Barbaro, il
Monte Sant’Angelo e il Monte Corvara formano
il complesso vulcanico del Gauro, il vulcano
più alto dei Campi Flegrei. La sua eruzione
risale a oltre 12’000 anni fa ed è avvenuta in
ambiente sottomarino. La macchia mediterranea
si alterna a boschi di castagno, querce e
leccio. Il Monte Barbaro sorge vicino alla
costa e rappresenta un punto di riferimento
importante per l’avifauna migratrice
primaverile, proveniente dalle coste africane.
Il versante meridionale, inoltre, è ricco di
specie anche nelle stagioni autunnale e
invernale. La fauna comprende mammiferi
(pipistrelli, volpe, donnola, riccio), rettili
(ramarro, biacco) e uccelli (allodola, falco
pellegrino, averla, tortora, quaglia, gheppio,
poiana).
Il cratere del Gauro costituisce
l’estrema propaggine dei Campi Flegrei prima
della Pianura Campana. Il monte fu abitato fin
dalla prima Età del Bronzo: questi
insediamenti preistorici, dovuti a popolazioni
della civiltà appenninica, furono
probabilmente distrutti da un’eruzione
vulcanica. In epoca greca l’altura dovette
rientrare nella zona d’influenza cumana.
Successivamente dopo essere stata, nel 342
a.C., teatro di una vittoria della Repubblica
Romana sui Sanniti (Battaglia del Monte Gauro),
venne a far parte dell’ “Ager Campanus” e poi,
dal 194 a.C., del territorio della colonia
romana di “Puteoli”. In età romana furono
edificate sul Gauro numerose “villae rusticae”
(residenze di campagna e fattorie) e anche
ville residenziali. In epoca romana il
territorio era apprezzato per la sua fertilità
e soprattutto per la produzione di eccellenti
vini: alcuni scrittori latini (Stazio, Lucano,
Giovenale, Plinio ecc.) fanno riferimento
“Falernus Gauranus”. In epoca medioevale le
comunità di religiosi del Gauro, con l’aiuto
di agricoltori e coloni locali, favorirono il
sorgere di molte nuove coltivazioni di
Falanghina e Piedirosso.
Sulla sommità del
Monte Barbaro si trovano i ruderi della Chiesa
del Cristo Salvatore (XI secolo) con annesso
monastero. Da questa chiesa il Monte Barbaro
prese il nome di Monte di Cristo o del
Salvatore. Sul Monte Sant’Angelo si trovano la
Chiesa e il Convento dell’ Arcangelo San
Michele (XIV secolo), fondati dal Re Roberto
D’Angiò (1306-1343) e donati alle Clarisse del
Monastero di Santa Chiara di Napoli che, sin
dal 1313, possedevano il Monte Sant’Angelo e
le terre circostanti. Il complesso monastico
fu completamente ricostruito in seguito
all’eruzione del Monte Nuovo (1538).
Ambiente:
castagneto, carpinella, acero campestre,
roverella, macchia mediterranea.
....................
Sono aperte le iscrizioni per l'anno
2018
al
GEN - Gruppo Escursionisti Naturalisti.
L'iscrizione al GEN comporta automaticamente
l'iscrizione a
Legambiente
di cui l'associazione rappresenta il circolo
locale
e da
diritto a ricevere materiale didattico
pubblicazioni o cartine dei sentieri a scelta,
che verranno distribuiti in occasione delle
assemblee dei soci.
La tessera 2018
dà diritto inoltre a ricevere le
Eco-card
di Legambiente
E' possibile iscriversi, se si vuole, durante
l'escursione.
Per ulteriori informazioni sulle attività
della nostra associazione visita il sito:
www.fotoeweb.it/gen
oppure
iscriviti ai seguenti gruppi e pagine su
facebook:
- GEN Gruppo
Escursionisti Naturalisti gruppo quasi
ufficiale
- GEN Gruppo
Escursionisti Naturalisti; Official Page
CIAO, A PRESTO!
GEN - Gruppo Escursionisti Naturalisti
Associazione di volontariato per la natura e
lo sviluppo sostenibile
aderente alla Rete-Rifiuti-Zero "AGRO"
alla Rete dei Comitati Civici per l'acqua
pubblica ATO 3
alla Federazione Nazionale Legambiente
Volontariato