
L E
G A M B I E N T E "G.E.N."
GRUPPO ESCURSIONISTI NATURALISTI
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Domenica 17 aprile 2016
"IL MONTE GAURO”
la vetta dei Campi Flegrei
con pranzo in nota azienda agricola

foto Giovanni Mantova
Parco regionale dei Campi Flegrei
Percorso a circuito:
porta di Campiglione – Corvara - Cisterne Romane - Monte Sant’Angelo
alla Corvara - Monte Barbaro - chiesa del S.S. Salvatore - discesa
strada Corney Park – porta di Campiglione.
Nel trasferimento per il pranzo all’Averno, se in tempo, giro del lago.
Lunghezza:
5,6 km
Segnaletica:
assente, sentiero abbastanza evidente
Altezza: 367 m
Difficoltà: E+ - ultimo tratto in ripida discesa -
Durata: 4/5
ore comprese le soste
Motivi d’interesse:
storico, geologico, naturalistico, panoramico, paesaggistico.
Approv. idrico:
presso il Bar
abbigliamento: a
strati, parapioggia per il malaugurato caso di rovesci meteo.
SCARPONCINI DA TREKKING E BASTONCINI OBBLIGATORI PER TRATTI IN FORTE
PENDENZA
Pranzo:
A fine escursione presso nota azienda locale è previsto un pranzo
preparato con prodotti freschi terra/mare.
Antipasti, primo di terra o mare, secondo di mare, contorni di stagione,
frutta o dessert.
Vini “pere e palummo” e falanghina dei Campi Flegrei prodotti dalla
stessa azienda.
Costo a persona 20 euro.
Per eventuale possibilità di pranzo a sacco chiedere preventivamente al
direttore di escursione.
Mezzi di trasporto:
auto proprie
contributo:
facoltativo
L’attività proposta è riservata ai soci GEN i quali sono invitati a
portare con se la tessera non scaduta, eccezionalmente per i
simpatizzanti non ancora associati è possibile partecipare portando
possibilmente già compilata la scheda raccolta dati in allegato.
Descrizione:
Il cratere del Gauro è il più alto rilievo dei Campi Flegrei e il
periplo del crinale del cratere consente una visione a 360° dell'intero
territorio circostante. La presenza di ruderi di antichi edifici di
epoca romana (cisterne per la raccolta dell'acqua) e chiese medioevali
rendono particolarmente interessante l'escursione che potrà spaziare tra
il naturalistico e lo storico/archeologico.
Il Monte Barbaro, il Monte Sant’Angelo e il Monte Corvara formano il
complesso vulcanico del Gauro, il vulcano più alto dei Campi Flegrei. La
sua eruzione risale a oltre 12000 anni fa ed è avvenuta in ambiente
sottomarino. La macchia mediterranea si alterna a boschi di castagno,
querce e leccio. Il Monte Barbaro sorge vicino alla costa e rappresenta
un punto di riferimento importante per l’avifauna migratrice
primaverile, proveniente dalle coste africane. Il versante meridionale,
inoltre, è ricco di specie anche nelle stagioni autunnale e invernale.
La fauna comprende mammiferi (pipistrelli, volpe, donnola, riccio),
rettili (ramarro, biacco) e uccelli (allodola, falco pellegrino, averla,
tortora, quaglia, gheppio, poiana).
Il cratere del Gauro costituisce l’estrema propaggine dei Campi Flegrei
prima della Pianura Campana. Il monte fu abitato fin dalla prima Età del
Bronzo: questi insediamenti preistorici, dovuti a popolazioni della
civiltà appenninica, furono probabilmente distrutti da un’eruzione
vulcanica. In epoca greca l’altura dovette rientrare nella zona
d’influenza cumana. Successivamente dopo essere stata, nel 342 a.C.,
teatro di una vittoria della Repubblica Romana sui Sanniti (Battaglia
del Monte Gauro),
venne a far parte dell’ “Ager Campanus” e poi, dal 194 a.C., del
territorio della colonia romana di “Puteoli”. In età romana furono
edificate sul Gauro numerose “villae rusticae” (residenze di campagna e
fattorie) e anche ville residenziali. In epoca romana il territorio era
apprezzato per la sua fertilità e soprattutto per la produzione di
eccellenti vini: alcuni scrittori latini (Stazio, Lucano, Giovenale,
Plinio ecc.) fanno riferimento “Falernus Gauranus”. In epoca medioevale
le comunità di religiosi del Gauro, con l’aiuto di agricoltori e coloni
locali, favorirono il sorgere di molte nuove coltivazioni di Falanghina
e Piedirosso.
Sulla sommità del Monte Barbaro si trovano i ruderi della Chiesa del
Cristo Salvatore (XI secolo) con annesso monastero. Da questa chiesa il
Monte Barbaro prese il nome di Monte di Cristo o del Salvatore. Sul
Monte Sant’Angelo si trovano la Chiesa e il Convento dell’ Arcangelo San
Michele (XIV secolo), fondati dal Re Roberto D’Angiò (1306-1343) e
donati alle Clarisse del Monastero di Santa Chiara di Napoli che, sin
dal 1313, possedevano il Monte Sant’Angelo e le terre circostanti. Il
complesso monastico fu completamente ricostruito in seguito all’eruzione
del Monte Nuovo (1538).
Ambiente:
castagneto, carpinella, acero campestre, roverella, macchia
mediterranea.
Direttore di escursione:
Giovanni Mantova
Dare sempre un cenno di adesione, prenotandovi possibilmente entro il
giorno precedente l’escursione!
Luogo degli appuntamenti, ora e itinerari potrebbero subire variazioni
anche all'ultimo momento.
Appuntamento:
uscita tangenziale di Pozzuoli via Campana ore 8,30 all’uscita a destra
a pochi metri presso Bar LA SOSTA.
IL DIRETTORE D’ESCURSIONE HA LA FACOLTA’ DI ESCLUDERE DALL’ESCURSIONE
COLORO CHE NON HANNO SCARPE ADATTE E CHE NON RISPETTANO IL REGOLAMENTO.
Contattare:
Giovanni Mantova (3687493410)
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