|
La Cattedrale di Urbino, il Duomo, fu eretto dal vescovo
Beato Mainardo già nel 1063 per consacrarlo a Maria Vergine
Assunta in cielo. In seguito nel XV secolo fu nuovamente
ricostruito, ed alla fine del XVIII secolo assunse il suo
definitivo stile neoclassico, con la facciata disegnata da
Morigia, in netto contrasto con i colori dei mattoni degli altri
edifici, ed il campanile edificato proprio in quel periodo.
All’esterno della facciata troviamo sette statue di santi tra
cui S. Crescentino, patrono della città festeggiato il primo
giugno.
L'interno rivela lo spirito classicheggiante dell'architetto
GiuseppeValadier, di cui si occupò dal 1789 e il 1801 : grande e
solenne, ampio, elegante e nobile. La cupola è decorata con
l’immagine dei quattro evangelisti eseguiti da diversi pittori;
nell' altare maggiore si trova il grande dipinto di C.
Unterberger dove è¨ rappresentata la "Madonna Assunta" a cui è
dedicata la basilica.
Nei secoli precedenti il Duomo ebbe altre forme ed altri uomini
si impegnarono nella progettazione e realizzazione. quando era
ancora in vita il duca Federico, fu lo stesso Francesco di
Giorgio Martini ad incaricarsi di disegnare la struttura di
culto. I lavori di realizzazione di ciò che aveva ideato
l'architetto senese si protrassero fino al 1604, quando venne
eretta la cupola progettata da Muzio Oddi. Nel 1781 una forte
scossa di terremoto danneggiò la Cupola e la facciata, peraltro
non ancora del tutto completa.
Gli interventi di restauro procedettero a rilento e al'inizio
del 1789 la Cupola cedette, sprofondando fino ai sotterranei.
L'interno della cattedrale misura 60.5 m di lunghezza, 36.8 m di
larghezza e 50 m di altezza. E'divisa in tre navate; in quella
centrale si trova l'altare, (in passato danneggiato dalla caduta
della cupola), e i bronzi, opera di Camillo Rusconi.Diversi
dipinti arredano la chiesa e tra i più famosi troviamo "La
traslazione della Santa Casa di Loreto" di Claudio Ridolfi,
il"Martirio di S.Sebastiano" di Federico Barocci e
l'"Annunciazione", di Raffaello Motta.
Chiesa di San Bernardino - Mausoleo dei Duchi
Il Mausoleo dei Duchi si trova a circa due chilometri dal centro
storico, nella zona delle Cesane sul colle di San Donato. La
tradizione attribuisce la costruzione a Donato Bramante,
confermata all’interno da elementi architettonici tipici dell’
architetto, anche se oggi si tende ad attribuire la paternità a
Francesco di Giorgio Martini, ed effettivamente dall'esterno la
chiesa rivela la mano dell'architetto senese, sia nelle linee
generali che nei particolari.
Fu lo stesso Federico da Montefeltro a volerne la costruzione
per essere destinata a mausoleo ducale, ma i lavori alla sua
morte (1482) non erano terminati (si sarebbero protratti fin
dopo il 1491) ed il Duca sarebbe stato sepolto, in attesa di
traslazione, nell’attigua Chiesa di S. Donato.
Chiesa di San Francesco
Edificata nel XIV secolo in stile romano-gotico, la chiesa era
inizialmente strutturata a due navate, una centrale con soffitto
a a capriate e una sola laterale, a volta reale, sopraelevata di
alcuni gradini. Verosimilmente la navatella sinistra era
occupata del terzo chiostro.
Sulla sinistra appare una piccola piazza chiamata Piazza delle
Erbe, aperta nel 1894 sull'area dell'antico chiostro-cimitero (
da cui si può valutare l'esito dei rifacimenti settecenteschi
nella facciata, nel fianco sinistro della Chiesa e nel corpo di
fabbrica di fronte, in fondo alla piazzetta, dove piuttosto
all'interno (convento) potrà riconoscersi l'opera dell'urbinate
Giuseppe Tosi) e da lì si può ammirare il campanile decorato in
stile gotico.
L'interno della chiesa è a tre navate con pianta a croce latina
sulla cui crociera si eleva una cupola a calotta cieca. Nella
navata situata a destra, fino al 1740 era la cosidetta "Capella
dei Signori". Il primo altare era una tela con un crocifisso,
San Giuseppe Da Copertino e il beato Bonaventura da Potenza. Al
secondo altare ottocentesco, dedicato a Sant'Antonio, si trovava
fino a qualche anno fa una tela del Ridolfi ora trasferita nel
convento. Il terzo altare, ora occupato da un'immagine
devozionale, ospitò fino al 1870 circa, il dipinto del Barocci e
la Madonna di San Simone. Nella navata situata a sinistra, al
primo altare, dove un tempo era già ricordata la pala Buffi di
Giovanni Santi, ora esposta nella galleria nazionale, c'è una
tela, Trinità e i Santi Lorenzi, Giuseppe, Carlo Barromeo, opera
di Cesare Maggeri (1611), epigono baroccesca locale.
La Cappella del SS. Sacramento è la ricostruzione settecentesca
di quella ducale che Francesco Maria I aveva fatto erigere fra
il 1511 e il 1516 e che era situata nell'angolo settentrionale
del chiostro-cimitero. Nel 1678 quest'ultimo subì varie
manomissioni.
I frati badarono innanzitutto alla costruzione delle fabbriche
conventuali comprendenti fra l'altro i due chiostri oggi
scomparsi. Il primo dei quali fu demolito nel 600 perchè era
pericolante. Il secondo centrale è più vasto, su colonne
ottagone , fu soffocato nel corso delle radicali ricostruzioni
del XVIII secolo(1748-'90).
La chiesa di San Francesco é considerata il Panthèon della città
poiche accogli le spoglie di numerose persone illustre.
Vi si trovano il Sepulchrum Joannis Sanctis Et Magliae, Parentum
Raphaelis Illius Pictoris Eximii (il Divino Pittore Raffaello
Sanzio non e Sepolto con i genitori ma al Panthèon a Roma), i
pittori Timoteo Viti e Federico Barocci, l'architetto Giana
battista Comandino e Bernardino Baldi.
Nella sua cripta e nei 18 altari i componenti delle famiglie
nobili di Urbino: Biancalana, Boni, Palma, Buffi e tanti altri .
Dell'antica chiesa di San Francesco, che risale alla seconda
metà del XIV secolo, non resta che il portale con i fregi
eseguiti da Costantino Trappola nel 1516-17.
All'esterno il magnifico Campanile del XV secolo, con le bifore
e le curvature ad arco, dalla guglia piramidale, ma priva delle
quattro cuspidi ai lati e l'antistante loggia.
|
|