Palazzo
Comunale (Palazzo dei Priori).
Costruito alla sommità della collina del centro storico, in una zona
dove hanno trovato sede le massime espressioni del potere civile,
religioso e giudiziario, si affaccia sul lato Ovest di piazza della
Libertà. Eretto nel 1333, ha ospitato dal basso Medioevo ai giorni
nostri le supreme magistrature cittadine: oggi è sede degli organi e
degli uffici del Municipio. Il lato di via Ricasoli conserva le
tracce più evidenti dell'originaria architettura trecentesca; la
facciata e la caratteristica torre quadrangolare (1337, con orologio
del secolo successivo) sono invece il risultato di numerosi
rifacimenti e restauri, effettuati nel Quattrocento, nel Cinquecento
e nel Seicento (in seguito ad un rovinoso crollo della parte
frontale). L'ultima ristrutturazione - opera di Giuseppe Castellucci
ed Umberto Tavanti - risale al 1930, ed ha lasciato segni profondi,
sia nell'aspetto esteriore (merlatura della facciata, coronatura
della torre) che nella sistemazione interna dei locali.
L'interno del palazzo presenta un cortile del Cinquecento.
All'esterno del porticato, sormontato ai piani superiori da due
loggiati, recenti lavori di sistemazione edilizia hanno creato un
nuovo ingresso, di indubbia forza suggestiva, dalla sottostante via
Montetini. All'interno della sala terrena (ingresso da piazza della
Libertà, portone a destra) è conservata una rara veduta di Arezzo
seicentesca, sullo sfondo di un affresco di Salvi Castellucci
raffigurante la Madonna col Bambino e S. Donato (1640). Salendo al
piano superiore sono da notare gli affreschi a carattere sacro; i
molti ritratti e busti di illustri aretini dislocati nelle diverse
sale; la statua in pietra raffigurante la Madonna con Bambino
(1339), trasferita dalla demolita porta S. Spirito; la sala dei
Matrimoni con il cinquecentesco camino in pietra, due dipinti di
Giorgio Vasari e dodici scene affrescate da Teofilo Torri nel 1610,
raffiguranti altrettanti momenti della storia aretina; la Sala del
Consiglio con il quattrocentesco affresco della Crocifissione di
Parri di Spinello, nonché il ritratto di Pietro Aretino. L'ultimo
piano, oggetto di un recente intervento di restauro, dà accesso
all'interno della torre. |