La
Cattedrale di Santa Maria Assunta è il Duomo di Siena.
Costruita in stile romanico-gotico, è una delle chiese italiane più
affascinanti costruite in questo stile.
Il Duomo di Siena rappresenta una delle massime espressioni
artistiche del tardo medioevo italiano e il suo Museo, che da oltre
100 anni custodisce le preziose opere d'arte che dal Duomo
provengono, ne rappresenta la memoria storia artistica, devozionale
e religiosa. Segue il Battistero, dove la suggestiva decorazione
delle volte illustra gli articoli del Credo, che designano la
professione di fede, nelle tre persone dello Spirito Santo,
richiesta al catecumeno per l'ammissione al Battesimo. Ultima grande
scoperta la Cripta, eccezionale ambiente duecentesco riportato alla
luce nel 2000 dopo oltre sette secoli di oblio. All'interno un
grandioso ciclo pittorico realizzato tra il 1270 e il 1280, di cui è
possibile ammirare i colori originali. Per ultimo, ma non per questo
meno importante il cinquecentesco Oratorio di San Bernardino, che
accoglie in alcuni ambienti attigui il Museo Diocesano di Arte
Sacra.
Il Duomo di Siena, dedicato alla Vergine Assunta, sorge in posizione
centrale nell'omonima piazza, e si presenta con una straordinaria
facciata a marmi policromi che insieme alle fasce bianche e verdi
dei fianchi, sintetizza il gusto linearistico e cromatico del gotico
senese, che qui si offre nella più complessa e significante
espressione. La facciata, che nacque con Nicola Pisano per
svilupparsi poi con Giovanni e completarsi strutturalmente con il
Maitani, si compone di rilievi, nicchie, pinnacoli e colonne tanto
da rendere questa Cattedrale l'espressione monumentale più
significativa dell'epoca di maggior fervore artistico e culturale di
tutta la civiltà senese.
Il Duomo si caratterizza oltre che per la straordinaria magnificenza
dell'esterno, soprattutto per la suggestiva e grandiosa decorazione
che ritroviamo nell'interno, dove sono rappresentate sommamente
tutte le branche dell'arte figurativa. Nicola Pisano, Duccio di
Buoninsegna, Antonio Federighi, Donatello, Pinturicchio, Domenico
Beccafumi, Michelangelo e Bernini, sono solo alcuni degli artisti
che operarono nella Cattedrale, a testimonianza della fertilità
dell'arte decorativa a Siena, che in Duomo potè rivelarsi in tutta
la sua grandiosità.
Ma a rendere ancora più singolare il Duomo di Siena è la
straordinaria e magnificente decorazione del pavimento in commesso
marmoreo.
L'impresa decorativa, iniziata a partire dal XIV secolo (le prime
testimonianze risalgono al 1369) con l'intervento di artisti
anonimi, si è conclusa soltanto nell'Ottocento con la partecipazione
dei pittori usciti dall'Istituto di Belle Arti. I cartoni
preparatori per le cinquantasei scene furono eseguiti da numerosi
artisti, tutti di formazione senese (fra gli altri, Sassetta,
Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Francesco di Giorgio
Martini, Domenico Beccafumi) eccettuata la tarsia raffigurante
l'Allegoria del colle della sapienza, disegnata dal pittore umbro
Bernardino di Betto detto Pinturicchio, tra il 1505 ed il 1506. La
tecnica utilizzata per la realizzazione del pavimento è quella del
commesso marmoreo e del graffito. Si iniziò in modo semplice, per
poi raggiungere gradatamente una perfezione sorprendente, tanto che
le tarsie appaiono quali opere pittoriche, con le loro numerose
gradazioni cromatiche. Le prime tarsie furono tratteggiate sopra
lastre di marmo bianco con solchi eseguiti a scalpello e con il
trapano, poi riempiti di stucco nero. Questa tecnica è chiamata
"graffito". Si aggiunsero in seguito marmi colorati accostati
assieme, come in una tarsia lignea, a costituire il commesso
marmoreo. In seguito si arrivò ad unire le due tecniche, quella del
graffito con quella del commesso. Domenico Beccafumi, pittore senese
manierista attivo nella prima metà del Cinquecento, perfezionò
ancora di più questa tecnica lapidaria, ottenendo effetti di
chiaroscuro pittorico, assai suggestivi. |