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Certosa di San Giacomo di
Capri
Fu fondata nel 1371
dal conte Giacomo Arcucci, segretario della regina Giovanna I di
Napoli che la dotò di rendite e prerogative assicurando così ai
Certosini, in perpetuo, un benessere sproporzionato. Il
monumentale impianto, con la grandiosa distesa delle sue volte a
crociera, a botte e a padiglione, costituisce uno dei capitoli
più incomparabili dell'architettura tipica caprese. Le strutture
più antiche sono il Chiostro piccolo, la Chiesa, ed il
Refettorio, che ospita i grandi quadri del pittore tedesco K.W.
Diefenbach, vissuto a Capri tra il 1900 e il 1913. La Certosa di
San Giacomo fu saccheggiata ed incendiata nel 1553 e nel 1556
dai turchi. Nella ricostruzione seicentesca fu eretta una torre
di guardia, crollata nel 1808, e vennero effettuate le aggiunte
del Chiostro grande, lungo il quale erano ubicate le celle
monastiche, dei Magazzini, dove avveniva la lavorazione dei
prodotti agricoli e del quartiere del priore. Dopo la
soppressione degli ordini monastici, voluta da Gioacchino Murat,
fu adibita ad acquartieramenti e a carcere.
Raggiungere la
Certosa di San Giacomo è molto semplice: arrivati in Piazza
Umberto I (la piazzetta), per via V. Emanuele, via Serena,
vicino all'Hotel Quisisana, e via Certosa (5-10 minuti).
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